Vele tradizionali, o forse no. In vista della 36° America’s Cup si ragiona su come sarà la struttura delle nuove barche, pronte a dire addio ad ali rigide, capaci di movimentarsi tra terra e bordo. Troveremo le vele di prua normali, anche se la più grande sorpresa potrebbe essere legata a una vela che si gonfia in autonomia con il vento e si regola come le tradizionali “old style”. E’ un salto nel futuro, con un occhio fisso sul passato, che porterà a tornare al monoscafo, per dare il via a una mini-rivoluzione sostanziale.
Nuove barche AC75 lunghe ben 22 metri
I progettisti del team Emirates Team New Zealand e quelli di Luna Rossa hanno lavorato sulla nuova imbarcazione, la AC75, che è un monoscafo rivoluzionario, lungo 22,86 metri e dotato di appendici di oltre cinque metri ciascuna. Il loro compito è quello di dare velocità e spettacolo davanti a qualsiasi condizione di vento e di mare.
Non ci sarà il bulbo centrale sotto lo scafo, ma i foil immersi nell’acqua consentiranno alle imbarcazioni di sollevarsi e ridurre completamente l’attrito dello scafo con il mare. Fino ad oggi tale atteggiamento della barca avveniva solo per i catamarani, con i quali sono state disputate le due edizioni della coppa organizzate da Bmw Oracle.
Lo studio strutturale delle barche continuerà, come comunicato dai progettisti dei due team. Entro il 31 marzo 2018 saranno confermate le regole di classe complete, così da dare modo a tutti gli sfidanti di poter progettare le proprie imbarcazioni.
Luna Rossa punta tutto sui motoscafi per l’Americas’ Cup
Tornare a lavorare su un monoscafo è stata, per Luna Rossa, una scelta fondamentale, legata proprio alla loro partecipazione alla prossima edizione dell’America’s Cup. Lo ha spiegato il presidente Patrizio Bertelli, precisando che tale atteggiamento vuole non tanto puntare sul passato, ma bensì guardare al futuro. Si cercano quindi nuovi orizzonti per il settore imbarcazioni da regata, con decisioni che potrebbero essere anche messe a disposizione delle barche da crociera.
L’idea è condivisa anche da Matteo de Nora, presidente dei kiwi, che ha ritenuto fondamentale far tornare in scena i motoscafi.
E’ anche vero però che i catamarani scesi in acqua alle Bermuda, non avrebbe sicuramente potuto adattarsi alle condizioni di mare che troveranno ad Auckland nel 2021, quando si terranno le regate dell’America’s Cup. Auckland infatti è la rappresentazione di “mare vero” e non di uno specchio d’acqua piatto come quello del Grand Sound bermudiano.